25 Feb Valutazione della riserva ovarica con l’ecografia transvaginale
La tendenza, in atto già da tempo nelle società occidentali per motivi sociali ed economici, a ritardare il momento in cui viene ricercata una gravidanza, espone sempre di più la donna al rischio di non riuscire a concepire.
Circa il 20% della popolazione ha problemi di infertilità, dovuti nella maggior parte dei casi alla ricerca della prima gravidanza in età sempre più avanzata, con la conseguenza che il suo ottenimento diventa sempre più difficile.Ciascuna donna riceve il proprio patrimonio di follicoli ovarici nell’utero materno e già dalla nascita tale patrimonio subisce un inesorabile declino sia quantitativo che qualitativo, in particolare le donne dai 30 ai 40 anni perdono il 75% della loro riserva follicolare. Questo problema assume un’importanza notevole nel trattamento della sterilità in quanto l’invecchiamento ovarico è il singolo fattore più importante nel determinare l’efficacia dei trattamenti, specialmente per le donne che ritardano il momento della prima gravidanza.
Il dosaggio sul sangue dellFSH (ormone follicolo stimolante), dellestradiolo e dell’AMH (ormone anti-Mulleriano) sono attualmente i test ematici più utilizzati per valutare almeno orientativamente la riserva ovarica.
Per migliorare l’affidabilità e l’interpretazioni dei dosaggi ormonali, un’attenta valutazione ecografica non solo sulla conta dei follicoli ma anche sulla dimensione degli stessi dovrebbe essere eseguita di routine.
L’ecografia transvaginale, tradizionale è perciò entrata prepotentemente nella valutazione della riserva ovarica.
Il follicolo antrale o secondario è visibile all’ecografia ed il numero totale di follicoli antrali costituisce un eccellente parametro di valutazione diretta della riserva ovarica. I follicoli antrali infatti sono quelli che effettivamente risentono della stimolazione da parte dell’ormone follicolo stimolate prodotto dall’ipofisi o somministrato nei cicli di fecondazione assistita. Con una semplice ecografia trans vaginale eseguita in fase follicolare precoce (primi giorni di flusso mestruale) si misurano i follicoli di dimensioni comprese tra 2 e 10 mm di diametro. La presenza di un ridotto numero di follicoli antrali (tra 3 e 10 in totale nelle due ovaie) è stato confermato da oramai numerosi studi, è associata ad una bassa probabilità di gravidanza e ad una scarsa risposta ovarica alla eventuale stimolazione.
La conta dei follicoli antrali assume rilevanza inoltre nell’indicare anche in qualche modo un aspetto relativo alla qualità ovocitaria. I follicoli contenenti gli ovociti di migliore qualità sono reclutati e selezionati all’interno dell’ovaio per primi, in età più giovane, così che nel tempo si verifica da una parte una riduzione del numero dei follicoli e dall’altra un aumento percentuale di follicoli contenenti ovociti di “peggiore qualità” ossia affetti da aneuploidie, che se fecondati, genereranno quindi embrioni con materiale genetico alterato.
Recenti studi hanno dimostrato come la performance dell’AFC nella valutazione della quantità dei follicoli primordiali presenti in un dato momento nell’ovaio sia sovrapponibile a quello dell’AMH. L’importanza dell’AFC come mezzo per personalizzare il tipo di stimolazione ormonale nei cicli di fecondazione assistita e’ legata al fatto che essa riflette direttamente il pool dei follicoli che verranno reclutati. La conoscenza della riserva ovarica ci permetterà perciò di stabilire il tipo di protocollo di stimolazione e il dosaggio di farmaci adatto a quel caso, ci permetterà quindi di ‘personalizzare’ la terapia, ottimizzando i risultati.
L’AFC eseguita mediante una semplice ecografia transvaginale rappresenta dunque un ottimo sistema per lo studio della riserva e della risposta ovarica. Essa ben correla con i tradizionali test eseguiti sul sangue, indicando che il numero di tali follicoli rappresenta la riserva ovarica funzionale e suggerendo quindi che questa misura possa costituire un marcatore della fertilità naturale.
La conta dei follicoli antrali è pertanto un parametro di cruciale importanza nella medicina e nella biologia della riproduzione umana.
Prof. Giuseppe Nicodemo Roma
Medico-Chirurgo – Biologo . Andrologo
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Fisiopatologia della Riproduzione Umana